Quando corri sul tapis roulant, corri, corri, corri e non arrivi mai da nessuna parte.
La felicità del tapis roulant, così l’ha chiamata il padre della psicologia positiva, Martin Seligman, è proprio quella felicità che non riesci mai a raggiungere, o nella migliore delle ipotesi, quella felicità che dura un attimo.
La felicità del tapis roulant è proprio quella che, in un modo o nell’altro, ci viene continuamente proposta dal sistema economico nel quale viviamo e che trova la sua massima espressione nella pubblicità di carta stampata e televisione.
In pratica, potrai essere felice solo quando avrai questo o quello, quando sarai più magra o più muscoloso, quando sarai più adulto o quando eri più giovane: insomma ovunque tu sia, chiunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia, qui e ora non puoi essere felice ma il bello è che raggiunto il tuo agognato traguardo, non sarai per niente felice.
La felicità del tapis roulant è frutto del funzionamento anomalo del ciclo della dopamina; lo stesso funzionamento anomalo di questo neurotrasmettitore porta alla dipendenza da gioco, alla tossicodipendenza, agli acquisti compulsivi, alla bulimia e a tutte quelle altre forme di “patologie” del comportamento che spingono ad azioni che tutti noi consideriamo tipiche di chi è profondamente infelice.
E allora magari ti chiederai: “Come mai il sistema nel quale viviamo ci propone di conquistare la felicità utilizzando gli stessi meccanismi neuro-biologici che di solito sono tipici delle persone infelici?”
Forse una risposta la puoi trovare approfondendo la conoscenza del ciclo della dopamina che quando raggiunge il massimo del suo squilibrio porta alla schizofrenia che nelle sue varie forme si manifesta attraverso pensieri dissociati, idee fisse, allucinazioni e deliri o disorganizzazione comportamentale.
Viene quasi da pensare che il sistema nel quale viviamo, che per continuare nella sua crescita pubblicizza comportamenti a rischio di schizofrenia, sia a sua volta colpito da questo disturbo del comportamento.
Lascio a te le conclusioni e
- ricordandoti che la pratica migliore per stare bene e di evitare ciò che ci fa stare male, anche quando sembra darci qualche forma di piacere, ti suggerisco di tenerti più alla larga possibile dalla felicità del tapis roulant e da tutte le sue proposte
- convinto che la felicità possa esistere, anche per te semplicemente nel qui ed ora, ti invito a guardare questo video che non ti chiede di fare nulla né ti promette nulla, devi solo godertelo adesso.
Questa rflessione mi ha fatto venire in mente il “Sabato del Villaggio” di cui tutti ci dimentichiamo la parte conclusiva:
“Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l’ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E’ come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa
Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.”
GIACOMO LEOPARDI